Panelle siciliane

Gianfranco Portuese
Gianfranco Portuese @cook_22810876

Negli ultimi tempi c'è stato un grande ritorno dello streetfood, che rappresenta un po' la base di ogni cucina regionale, nella nouvelle cuisine del terzo millennio... Ormai ogni occasione è buona per sperimentare delicati finger food con la rivisitazione di gustose leccornie tradizionali che danno sempre grande soddisfazione alle papille gustative.
Oggi vi ho preparato un vero evergreen, il più classico e popolare dei cibi da strada di quella caleidoscopica città che è Palermo: le panelle.
Le panelle uniscono tutti i pregi della gastronomia a fronte di zero difetti... Sono facili e veloci da preparare, economiche, gustose, versatili, leggere e vegane!
Quella che vi propongo è una variante personale, molto sfiziosa e saporita, che rispetta però il piatto tradizionale che da sempre spopola tra i vicoli del Mercato della Vuccirìa.

Panelle siciliane

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Negli ultimi tempi c'è stato un grande ritorno dello streetfood, che rappresenta un po' la base di ogni cucina regionale, nella nouvelle cuisine del terzo millennio... Ormai ogni occasione è buona per sperimentare delicati finger food con la rivisitazione di gustose leccornie tradizionali che danno sempre grande soddisfazione alle papille gustative.
Oggi vi ho preparato un vero evergreen, il più classico e popolare dei cibi da strada di quella caleidoscopica città che è Palermo: le panelle.
Le panelle uniscono tutti i pregi della gastronomia a fronte di zero difetti... Sono facili e veloci da preparare, economiche, gustose, versatili, leggere e vegane!
Quella che vi propongo è una variante personale, molto sfiziosa e saporita, che rispetta però il piatto tradizionale che da sempre spopola tra i vicoli del Mercato della Vuccirìa.

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Ingredienti

30 min
6/10 persone
  1. 500 gfarina di ceci
  2. 1,5 litrid'acqua
  3. 5/ 6 pomodori secchi
  4. 1 ciuffettoprezzemolo
  5. 1buona presa di sale fino
  6. Pepe nero
  7. 1 bustinathe verde
  8. 1 litroolio di semi di arachide

Istruzioni per cucinare

30 min
  1. 1

    Tritare molto finemente i pomodori secchi e il prezzemolo, tenendoli separatamente da parte.

  2. 2

    Versare l'acqua fredda in una pentola alta col fondo spesso, unirvi un infuso di the verde (non zuccherato) ricavato da un solo filtro e aggiungere la farina di ceci mescolando con la frusta per evitare che si formino grumi.
    Unire i pomodori secchi tritati e accendere il fornello a mezza fiamma, portando a ebollizione. L'aroma del the esalta la sapidità dei pomodori secchi lasciando un delicato sentore profumato.

  3. 3

    Durante la cottura mescolare continuamente come si fa per la polenta. Aggiungere sale e pepe e continuare a girare finchè la farina di ceci non si sarà rappresa fino a prendere una consistenza collosa, staccandosi facilmente dalle pareti della pentola.

  4. 4

    A questo punto aggiungete il prezzemolo tritato, mescolate e versate la polenta in un contenitore che avrete rivestito di carta da forno e lasciate raffreddare. Per dare maggiore compattezza e regolarità, io ho "schiacciato" la polenta col peso della stessa pentola utilizzata nella cottura.

  5. 5

    Fino ad ora avrete impiegato circa 30 minuti: a questo punto però occorre far raffreddare la farinata di ceci, possibilmente in frigo, per un ora e mezza almeno. Capovolgete il composto ormai solidificato su un tagliere e tagliatelo a fette di poco meno di un centimetro ciascuna.

  6. 6

    Versate l'olio in una padella e portate a temperatura, quindi friggete le fette di panelle per un paio di minuti per lato. Man mano che le cucinate, ponete le fette su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.

  7. 7

    Nei vicoli di Palermo le panelle vengono gustate ancora calde in un panino morbido, ma sono ottime anche gustate senza pane, condite con sale, pepe e succo di limone. Ottime come accompagnamento di un vino bianco siciliano ghiacciato: suggerirei un Inzolia 100% Tivitti o un buon Alcamo con il 60% almeno di uve Catarratto, ma io che vivo in Toscana ci ho bevuto sopra un Ansonica del Giglio che non aveva nulla da invidiare ai più straordinari vini siciliani!

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Vignetta grigia disegnata a mano di una macchina fotografica e di una padella con stelle che spuntano dalla padella
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