Trenette branzino, aglio olio e peperoncino

Dalla testimonianza di reperti archeologici sappiamo che già nel 5500 a.C. era conosciuto nell'area dell'attuale Messico. L'uomo si avvicinò al peperoncino scoprendone due proprietà: quella di conservante del cibo;
e quella di prodotto terapeutico, che faceva digerire meglio, aiutava a superare le malattie da raffreddamento, ed era utile contro i dolori reumatici.
Poi, nel tempo, per la capacità di conferire un sapore anche ad alimenti insipidi, il peperoncino divenne importante come insaporitore.In Europa il peperoncino giunse a fine '400 grazie a Colombo che lo portò col suo secondo viaggio. Chiamato nelle americhe “chili” venne ribattezzato dagli occidentali “peperoncino” per il gusto che somigliava a quello del pepe. Già i popoli precolombiani lo consideravano un afrodisiaco. Sembra che l'imperatore Montezuma, passasse le giornate attorniato dalle sue concubine consumandone abbondanti quantità sia nei cibi che nella bevanda della cioccolata; D'Annunzio il grande poeta, amante della poesia e delle belle donne lo cita anche in una poesia (Ode al diavolicchio). Non c'è un tipo di peperoncino ma diversi peperoncini, varie centinaia, abbinabili secondo il grado di piccantezza misurato empiricamente tramite la scala di Scoville (gradi da 0 a 10), indicanti la presenza di una componente chimica capace di stimolare i recettori del caldo situati sulla lingua:
- alto grado con le carni;
- medio grado con la pasta
- basso grado ma aromatico con pesci e dolci.
Trenette branzino, aglio olio e peperoncino
Dalla testimonianza di reperti archeologici sappiamo che già nel 5500 a.C. era conosciuto nell'area dell'attuale Messico. L'uomo si avvicinò al peperoncino scoprendone due proprietà: quella di conservante del cibo;
e quella di prodotto terapeutico, che faceva digerire meglio, aiutava a superare le malattie da raffreddamento, ed era utile contro i dolori reumatici.
Poi, nel tempo, per la capacità di conferire un sapore anche ad alimenti insipidi, il peperoncino divenne importante come insaporitore.In Europa il peperoncino giunse a fine '400 grazie a Colombo che lo portò col suo secondo viaggio. Chiamato nelle americhe “chili” venne ribattezzato dagli occidentali “peperoncino” per il gusto che somigliava a quello del pepe. Già i popoli precolombiani lo consideravano un afrodisiaco. Sembra che l'imperatore Montezuma, passasse le giornate attorniato dalle sue concubine consumandone abbondanti quantità sia nei cibi che nella bevanda della cioccolata; D'Annunzio il grande poeta, amante della poesia e delle belle donne lo cita anche in una poesia (Ode al diavolicchio). Non c'è un tipo di peperoncino ma diversi peperoncini, varie centinaia, abbinabili secondo il grado di piccantezza misurato empiricamente tramite la scala di Scoville (gradi da 0 a 10), indicanti la presenza di una componente chimica capace di stimolare i recettori del caldo situati sulla lingua:
- alto grado con le carni;
- medio grado con la pasta
- basso grado ma aromatico con pesci e dolci.
Istruzioni per cucinare
- 1
Sflilettate il branzino tenendo le lische e la testa per fare il fumetto. In una pentola mettere le lische e la testa del branzino; la cipolla, la carota e il sedano tagliati a pezzi e un giro d'olio. Fate insaporire bene (se volete potete sfumare con vino bianco o brandy. Io preferisco senza), poi aggiungete 2 litri di acqua, salate e fate cuocere, sobbollendo, per quasi un'ora. Poi filtrate.
- 2
Tagliate i filetti di branzino a medaglioni e conditeli con sale e pepe e spennellateli di olio dalla parte della pelle. Poi in una padella calda mettete un foglio di carta forno unta d'olio, uno spicchio d'aglio in camicia schiacciato e timo fresco. Fate cuocere a fuoco moderato dalla parte della pelle. Quando il cambio colore cottura arriva quasi alla totalità del medaglione spegnete. Non cuocete ulteriormente perchè nella mantecatura cuocerà ulteriormente. Fate raffreddare.
- 3
Nella padella dove padellerete la pasta, mettete 2 spicchi d'aglio senza germoglio, 1 peperoncino fresco, alcuni gambi di prezzemolo e due giri d'olio. Fate insaporire e poi unite i datterini senza pelle e tagliati a metà. Salate e cuocete poco, solamente per ammorbidire. Poi spegnete il fuoco e togliete i gambi di prezzemolo e l'aglio. Intanto mettete a cuocere la pasta nel fumetto.
- 4
Mentre la pasta cuoce, togliete la pelle ai tranci di branzino, e spezzettate la polpa a pezzi non piccoli. A due minuti dalla cottura, trasferite la pasta nella padella (calda), fate insaporire e poi continuate la cottura aggiungendo fumetto di cottura poco per volta. A cottura ultimata, aggiungete la polpa di branzino, mescolate bene delicatamente. Aggiungete un filo d'olio, il prezzemolo tritato e mantecate.
- 5
Non dovete asciugarla, ma deve rimanere molto fluida (aggiungete fumetto). Impiattate aggiungendo ancora un po' di prezzemolo e un filo d'olio a crudo. Buon appetito!
Cooksnap
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