Sandwich di triglia a "beccaficu", su crema di porro

Da dove nasce il nome "beccaficu" tipico della cucina siciliana? "Beccaficu" deriva giustappunto dai beccafichi, volatili della famiglia dei Silvidi. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso. I popolani siciliani ripiegarono quindi sulle materie prime che potevano permettersi, come le sarde. Per imitare il ripieno d'interiora utilizzarono la mollica di pane, qualche pinolo e poco altro.
Sandwich di triglia a "beccaficu", su crema di porro
Da dove nasce il nome "beccaficu" tipico della cucina siciliana? "Beccaficu" deriva giustappunto dai beccafichi, volatili della famiglia dei Silvidi. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso. I popolani siciliani ripiegarono quindi sulle materie prime che potevano permettersi, come le sarde. Per imitare il ripieno d'interiora utilizzarono la mollica di pane, qualche pinolo e poco altro.
Istruzioni per cucinare
- 1
Mettete a rinvenire l'uvetta. Tostate la mollica sbriciolata. Tostate i pinoli. Poi mettete due giri d'olio nella padella (potete usare sempre la stessa padella) e fate sciogliere l'acciuga a fuoco lento.
- 2
Ora unite in padella anche i pinoli, la mollica tostata e l'uvetta asciugata. Fate insaporire e poi mettete in un piatto e aggiungete una grattugiata di parmigiano e il prezzemolo tritato.
- 3
In una padella mettete due giri d'olio. Appena calda aggiungete il porro tagliato a rondelle (togliete la parte più dura e la parte finale) e la patata tagliata a rondelle sottili. aggiungete il sale, mescolate bene e poi aggiungete una mezza tazza circa di acqua. Coprite e cocete fino a quando sarà tutto morbido.
- 4
Appena ammorbidito mettete tutto in un bicchiere per frullatore ad immersione. Aggiungete del pepe e frullate aggiungendo dell'olio a filo. Regolate la consistenza aggiungendo un po' d'acqua. Aggiustate di sale. Deve risultare liscia e omogenea.
- 5
Le triglie devono essere sfilettate e squamate (fatelo fare dal pescivendolo). Le mie triglie erano lunghe sui 26cm. circa. Mettete su leccarda con carta forno il primo filetto, adagiate sopra un po' del condimento a beccafico, coprite con il filetto superiore. Fate tutte le 4 triglie allo stesso modo. versate sopra qualche goccia di olio e infornate a 180° statico per circa 7/8 minuti.
- 6
Impiattate mettendo sul fondo un po' di crema di porro, adagiate il sandwich di triglia e cospargete di granella di pistacchi.
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-
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In siciliano "sardi a beccaficu", sono una preparazione tipica della gastronomia palermitana, messinese e catanese.Il nome del piatto deriva dai beccafichi volatili della famiglia dei Silvidi. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso. I popolani siciliani ripiegarono quindi sulle materie prime che potevano permettersi ovvero le sarde. LaSiciliaVienMangiando -
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Ci sono pinoli e pinoli.. Si trovano tre varietà di pinoli: i Mediterranei, derivanti dall’omonima area e dal Pinus pinea, i Cinesi provenienti da Cina, Russia Corea e i Pakistani dal Pakistan, Iran e Afghanistan. Il dubbio è che nelle bustine di pinoli sgusciati siano mescolate diverse tipologie di pinoli con prezzi e qualità diversi”. Comunque queste tre varietà di pinoli si possono facilmente distinguere: i mediterranei si presentano di un colore bianco avorio uniforme, mentre quelli di origine asiatica sono gialli ocra, eventualmente anche con punte scure. Differente è pure il gusto: resinosi quelli mediterranei, retrogusto amaro per i cinesi, zuccherini e molto oleosi i pakistani. Anche il prezzo ne risente. La varietà Pinus Pumilia, proveniente dalla Cina o dal Pakistan, può costare al distributore 13,25 euro al chilo. Più cari i pinoli provenienti dal Pakistan, rilavorati e lavati in Italia al costo di 25,75 euro al kg. Se l’origine è spagnola o italiana il prezzo lievita a oltre 46,50 euro al chilo. Con queste forbici di prezzo il vantaggio di mescolare diverse provenienze può essere notevole. Tutti i prodotti confezionati commercializzati in Italia devono riportare in etichetta l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente, pertanto se non sono indicati additivi in etichetta (sigla E seguita da numero) o questi non sono presenti, oppure sono presenti ma non indicati e in quel caso si tratta di una “adulterazione” da dimostrare, comunque, in controlli e analisi. Tony Mazzanobile -
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Pappardelle con triglia, crema di melanzane e datterini Pappardelle con triglia, crema di melanzane e datterini
La triglia: con questo nome si identificano due distinte specie di pesci marini: la triglia di scoglio e quella di fango. La distinzione fra le due è tutt’altro che accademica: quella di fango può anche essere buonissima, se però il pesce non si è nutrito con alimenti che diano un cattivo aroma alla carne.La triglia di scoglio è un pesce abbastanza piccolo con un corpo piuttosto allungato. Ha una bocca minuta dalla cui estremità si diramano due appendici (barbigli), che sono utilizzate per cercare cibo sui fondali.La Triglia di scoglio è diffusa nell'Atlantico orientale (dalla Norvegia al Senegal), nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.Abita fondali rocciosi e qualche volta su fondali sabbiosi e fangosi coperti da vegetali, profondi al massimo 100 metri, i piccoli vivono in mare aperto.La triglia di scoglio si nutre da giovane principalmente di piccoli crostacei, da adulta di organismi che vivono sul fondo come crostacei, molluschi e piccoli pesci. Considerata sin dall’antichità una delle specie marine più pregiate, alla triglia venivano attribuite proprietà erotizzanti sia per la carne rosata che per il profumo, il quale pare togliesse ogni inibizione.Chiamata “mullus” dai Latini, era un pesce pagato caro perché il suo fegato era usato sia quale medicamento che come prelibatezza. Tony Mazzanobile -
Spaghettoni con alici, zafferano e finocchietto selvatico Spaghettoni con alici, zafferano e finocchietto selvatico
La ricetta originale viene preparata con le sarde.È un piatto della tradizione siciliana.I suoi ingredienti sono della cucina povera di un tempo. Le alici con Il finocchietto selvatico e lo zafferano arricchiscono questo piatto di sapore e la dolcezza dell'uvetta ricorda un'influenza saracena.Ho tostato i pinoli e poi ho preparato un po' di (a' muddica atturrata) pangrattato croccante con un filo di olio, semi di finocchio e granella di mandorle. Doneranno al piatto un po' di croccantezza.#spaghettoni#alici#finocchietto#zafferano#sicilia#fattierifattiamodomio Paola Catalano -
Pasta “chi vrocculi arriminati”🌷 Pasta “chi vrocculi arriminati”🌷
La pasta “chi vruocculi arriminati” è un primo piatto tipico della cucina siciliana.Un tripudio di sapori e profumi, un piatto completo da provare assolutamente, per la sua cremosità e la sua dolcezza.A differenza di quello che si pensa, la pasta con i “vruocculi” si prepara con il cavolfiore e non con i broccoli (io ho utilizzato anche 2 cimette di broccolo che avevo in frigorifero, sole, solette).Il termine “arriminati”significa rimestati, il cavolfiore viene di continuo mescolato, fino a diventare una crema, con l’aggiunta dell’acqua cottura, che no va buttata, perché serve anche per cuocere la pasta.Il condimento viene addolcito grazie all’uvetta e ai pinoli, che contrastano la sapidità dei filetti d’acciuga.Lo zafferano e il concerto di pomodoro (che non dev’essere tantissimo) donano colore e profumo.Alla fine per completare il piatto si aggiunge il formaggio dei poveri “a muddica atturrata” (io non utilizzo il pangrattato, la preparo come sbriciolando la mollica del pane raffermo, come si faceva una volta). La mollica prima viene tostata e poi soffritta nell’olio evo.Di solito si utilizzano i bucatini, ma anche altri tipi di formato di pasta, a mio parere, vanno bene.#calendariogennaio Francesca Simona Naselli
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