Petto d'anatra con pioppini e scalogni caramellati

Lo scalogno, con un sapore a metà strada tra aglio e cipolla, seppur più delicato, un tempo era il companatico povero sopratutto dei contadini romagnoli. Si ritiene che questo ortaggio abbia origine da Ascalon (Ascalone, Castello di Giudea), città dell’antica Palestina da cui il prodotto pare tragga anche il proprio nome scientifico (Allium Ascalonicum). La sua coltivazione è nota da almeno 3000 anni ed era già in uso presso i popoli romani. Secondo alcuni studiosi, lo scalogno sarebbe stato portato in Europa dai popoli che migrarono dal Medio Oriente, tra cui le popolazioni celtiche. Infatti, il termine allium è una parola celtica che significa “bruciante”. Menzionato sin dai tempi antichi - celebri le citazioni di Ovidio e Boccaccio - lo scalogno è quindi protagonista di una storia plurimillenaria, contadina e rurale: nel Liber de Coquina redatto nel XIII sec. presso la corte angioina a Napoli, è indicato come condimento ideale per carni e quale succedaneo di cipolla, porro ed aglio. Questo ortaggio ha numerose proprietà terapeutiche. Mangiato crudo, lo scalogno mantiene inalterate le sue proprietà terapeutiche ed apporta benefici ad unghie capelli contribuendo al loro rafforzamento. Ha un buon contenuto di composti antiossidanti, oltre alle vitamine contiene quercetina e kaempferol, due sostanze che vengono rilasciate quando lo scalogno viene schiacciato e che a loro volta producono un’altra sostanza, l’allicina. Questo composto pare sia in grado di intervenire efficacemen
Petto d'anatra con pioppini e scalogni caramellati
Lo scalogno, con un sapore a metà strada tra aglio e cipolla, seppur più delicato, un tempo era il companatico povero sopratutto dei contadini romagnoli. Si ritiene che questo ortaggio abbia origine da Ascalon (Ascalone, Castello di Giudea), città dell’antica Palestina da cui il prodotto pare tragga anche il proprio nome scientifico (Allium Ascalonicum). La sua coltivazione è nota da almeno 3000 anni ed era già in uso presso i popoli romani. Secondo alcuni studiosi, lo scalogno sarebbe stato portato in Europa dai popoli che migrarono dal Medio Oriente, tra cui le popolazioni celtiche. Infatti, il termine allium è una parola celtica che significa “bruciante”. Menzionato sin dai tempi antichi - celebri le citazioni di Ovidio e Boccaccio - lo scalogno è quindi protagonista di una storia plurimillenaria, contadina e rurale: nel Liber de Coquina redatto nel XIII sec. presso la corte angioina a Napoli, è indicato come condimento ideale per carni e quale succedaneo di cipolla, porro ed aglio. Questo ortaggio ha numerose proprietà terapeutiche. Mangiato crudo, lo scalogno mantiene inalterate le sue proprietà terapeutiche ed apporta benefici ad unghie capelli contribuendo al loro rafforzamento. Ha un buon contenuto di composti antiossidanti, oltre alle vitamine contiene quercetina e kaempferol, due sostanze che vengono rilasciate quando lo scalogno viene schiacciato e che a loro volta producono un’altra sostanza, l’allicina. Questo composto pare sia in grado di intervenire efficacemen
Istruzioni per cucinare
- 1
Pulite gli scalogni lasciandogli il codino (è solo estetica). In una padella calda mettiamo una buona noce di burro. Appena fuso il burro inseriamo gli scalogni. Gli diamo una saltata per insaporirli di burro, li lasciamo scaldare a fiamma medio bassa. Abbassiamo la fiamma e mettiamo una buona quantità di zucchero. Diamo una saltata in padella, poi una salata. A questo punto bagniamo con l'aceto. Lasciamo evaporare, copriamo e poi cuociamo per almeno 20 min. (dipende dalla grandezza)
- 2
Intanto cucinate i funghi. In una padella calda mettete 2 noci di burro e un giro d'olio, uno spicchio d'aglio e un rametto di rosmarino. Fate insaporire un po' e poi unite i funghi pioppini lavati sotto acqua corrente (non stagnante). Salate, aggiungete pepe. Cuocete a fiamma vivace per qualche minuto (devono rimanere al dente). Infine aggiungete del prezzemolo tritato finemente.
- 3
Pulite il petto d'anatra, rifilatelo tutt'intorno tagliando la pelle in eccesso. Poi giratelo dalla parte della pelle e fate dei tagli trasversali profondi di qualche millimetro. Saliamo e pepiamo da ambedue le parti e massaggiamo.
- 4
In una padella inserite il burro (q.b.) e un filo d'olio. Quando il burro è fuso inseriamo gli aromi (timo, rosmarino e salvia) e uno spicchio di aglio in camicia. Quando è bello caldo, mettiamo il petto d'anatra, abbassando la fiamma, prima dalla parte della pelle 5 minuti e poi 5 minuti dall'altra, irrorando continuamente con il fondo di cottura durante la cottura.
- 5
A questo punto mettiamo il petto d'anatra in una pirofila con tutti i suoi umori e mettiamo in forno a 200° statico per circa 8/10 min.
- 6
N.B.: Se durante la cottura gli scalogni necessitano di liquido, potete aggiungere preferibilmente brodo o acqua calda.
- 7
Impiattate e Buon Appetito!
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L’etimologia della parola ragù ha le sue basi nel francese ragoût, sostantivo derivato da ragoûter, che significa “risvegliare l’appetito”. Originariamente indicava piatti di carne stufata con abbondante condimento, che poi fu usato per accompagnare altre pietanze, in Italia, principalmente la pasta e il riso. Durante il periodo fascista, il regime volle italianizzare il termine, non consono al vocabolario fascista, trasformandolo in ragutto. I ragù tradizionali della cucina italiana sono almeno tre: quello bolognese, il napoletano e il potentino, noto come ndrupp’c (intoppo o inciampo).Il termine ragù si trova ad esempio quasi due secoli fa nel Manuale del cuoco e del pasticciere di raffinato gusto moderno di Vincenzo Agnoletti. Nel tomo I, alle pagine dedicate ai ragù e salpicconi (con carne intera), Agnoletti, che a Parma era stato cuoco di Maria Luigia, avverte che “questo nome francese di ragù, altro non significa che della carne cotta con sostanza tanto al rosso che al bianco, e questi servono per guarnizione e ripieno di altre vivande". Tony Mazzanobile -
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L'erba cipollina è una pianta dalle foglie sempre profumate e molto aromatiche, che ricorda il gusto della cipolla pur essendo molto più delicata.Pare sia stata usata come condimento fin dai tempi antichi, infatti anche Apicio la consiglia in alcune sue ricette. Ma è solamente nel Medioevo che l’erba cipollina comincia ad essere coltivata ed usata in modo sistematico e crescente. I popoli Celtici le attribuivano proprietà magiche, sfregando la pianta intera toglievano qualsiasi malocchio o incantesimo operato dai “cattivi gnomi” delle foreste.Il principale componente dell’erba cipollina è un olio essenziale del tipo della cipolla, e possiede proprietà digestive, antisettiche, lassative, cardiotoniche e stimolanti.Innumerevoli sono i suoi utilizzi culinari: in salse, uova, frittate, torte salate, formaggi di pasta tenera, minestre e sughi Tony Mazzanobile -
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