Bigoli con crema di porro, funghi e noci

La storia della noce si perde nella classica “notte dei tempi”, visto che specie affini alla pianta del noce sono state ritrovate sia in stratificazioni geologiche del Miocene (porzione dell’era terziaria, 23-5 milioni di anni fa), sia in terreni dell’era Quaternaria (quella in cui viviamo, iniziata appena 2,5 milioni di anni fa) epoca in cui l’uomo faceva la sua comparsa sulla terra. Gli studiosi concordano che sia la Cina o il massiccio dell’Himalaya la zona d’origine, da cui poi la pianta sarebbe passata in Persia e poi in Grecia, in Italia e in altri paesi dell’Impero Romano. Il noce è una pianta ricordata anche nella Bibbia (Cantico dei Cantici), mentre Virgilio e Ovidio ne parlavano già ai tempi dei re di Roma: presso questo popolo le noci erano usate nei cortei nuziali dagli sposi, che ne lanciavano sugli invitati più giovani per significare che per gli sposi l’epoca dei giochi era finita. Con molta probabilità proprio da questo uso derivano i confetti lanciati sugli sposi . Noci della pregiata varietà di Sorrento sono state ritrovate carbonizzate negli scavi di Pompei ed Ercolano. Da sempre però superstizioni e leggende sul Noce si sono tramandate nei secoli, che qui, per motivi di spazio, non posso raccontare.
Bigoli con crema di porro, funghi e noci
La storia della noce si perde nella classica “notte dei tempi”, visto che specie affini alla pianta del noce sono state ritrovate sia in stratificazioni geologiche del Miocene (porzione dell’era terziaria, 23-5 milioni di anni fa), sia in terreni dell’era Quaternaria (quella in cui viviamo, iniziata appena 2,5 milioni di anni fa) epoca in cui l’uomo faceva la sua comparsa sulla terra. Gli studiosi concordano che sia la Cina o il massiccio dell’Himalaya la zona d’origine, da cui poi la pianta sarebbe passata in Persia e poi in Grecia, in Italia e in altri paesi dell’Impero Romano. Il noce è una pianta ricordata anche nella Bibbia (Cantico dei Cantici), mentre Virgilio e Ovidio ne parlavano già ai tempi dei re di Roma: presso questo popolo le noci erano usate nei cortei nuziali dagli sposi, che ne lanciavano sugli invitati più giovani per significare che per gli sposi l’epoca dei giochi era finita. Con molta probabilità proprio da questo uso derivano i confetti lanciati sugli sposi . Noci della pregiata varietà di Sorrento sono state ritrovate carbonizzate negli scavi di Pompei ed Ercolano. Da sempre però superstizioni e leggende sul Noce si sono tramandate nei secoli, che qui, per motivi di spazio, non posso raccontare.
Istruzioni per cucinare
- 1
In una padella mettete un giro d'olio, il porro tagliato a rondelle e la patata tagliata a fettine sottili. Un pizzico di sale, fate insaporire e poi aggiungete un mestolo di brodo. Coprite e fate cuocere finchè non sarà tutto morbido. Mettete tutto in un bicchiere per frullatore a immersione e frullate fino a renderla liscia, fluida e cremosa. Se è il caso aggiungete un po' di brodo.
- 2
In un pentolino fate fondere il burro e unite la farina mescolando con la frusta per tostarla leggermente. Unite il latte a filo sempre mescolando. Portate quasi a bollore e unite la fontina tagliata a dadini piccoli. Abbassate la fiamma e, sempre mescolando, fate fondere la fontina sempre mescolando. Fate leggermente addensare (non troppo, raffreddandosi si rapprende un po'). Adesso in un contenitore, unite la fonduta di fontina con la crema di porro, amalgamando bene.
- 3
In un padellino tostate leggermente le noci spezzettate. Pulite i pioppini. In una padella calda mettete un giro d'olio, uno spicchio d'aglio e un rametto di rosmarino. Insaporite poi aggiungete i pioppini. Fate saltare a fiamma vivace e continuate la cottura per qualche minuto. Devono rimanere preferibilmente al dente. Verso la fine salate, pepate e unite una noce di burro. Fateli saltare finchè sarà fuso il burro.
- 4
Intanto mettete a cuocere i bigoli in abbondante acqua salata. A un paio di minuti dalla cottura, trasferiteli nella padella (calda) dove avrete messo la crema di porro. Fate prima insaporire, poi continuate la cottura aggiungendo acqua di cottura poco per volta. A un minuto dalla cottura aggiungete i funghi (togliendo aglio e rosmarino). Ultimata la cottura unite un giro d'olio a crudo e padellate. Deve rimanere molto fluida, perchè intiepidendosi si rapprende!
- 5
Impiattate mettendo un nido di bigoli, pepe pestato grossolanamente, noci e un filo d'olio a crudo. Terminate con una grattugiata di pecorino. Buon appetito!
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